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Aggiornamento      10.03.2024

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO

 

La legislatura della Repubblica italiana solitamente non è mai giunta alla scadenza naturale di cinque anni. Ciò ha prodotto molto disagio nella gestione del Paese e soprattutto è mancata la risposta agli investitori esteri che da sempre si sono dichiarati pronti ad investire i loro capitali a condizione però della stabilità dei Governi.

Non ci sono resoconti pubblici che quantifichino l’enorme perdita che lo Stato ha subìto per colpa della tradizionale burocrazia che ancor oggi rappresenta un problema nazionale.

Una riflessione è d’obbligo per poter migliorare l’attuale situazione. La composizione dei Governi è stata formata soprattutto da politici eletti tranne quella del 1995- 1990 e del 2011-2012, detti governi tecnici.

A pensarci bene non capisco cosa ci fanno i politici in seno al Governo dal momento che la sede istituzionale naturale ed ideale degli eletti è solamente il Parlamento.

Preciso che la Costituzione italiana Art.95 §3 così dispone: < La Legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri >.

Non c’è alcun riferimento esplicito al ricorso agli eletti come ministri.

Ciò ha prodotto un’anomalìa nella gestione del potere.

Come sappiamo esso si basa su tre pilastri indipendenti ed equidistanti:

 

1-    Presidente della Repubblica (Rappresentativo).

2-    Presidente del Consiglio (Esecutivo).

3-    Parlamento (Legislativo).

 

Da quanto sopra si evince che di fatto c’è stata, e c’è tutt’ora, una vistosa ingerenza del Legislativo a scapito dell’Esecutivo.

Per questo motivo urge una precisa correzione con legge costituzionale a favore dei futuri Governi tecnici i cui ministri esperti saranno nominati dal Premier che a sua volta sarà promotore e responsabile unico del programma governativo e del suo andamento. Per garantire l’intera legislatura Il Premier nominerà il Vice-Premier che lo affiancherà in tutti gli atti di Governo ed in caso di particolari condizioni estremi potrà sostituirlo a tempo determinato o continuativo sino alla fine del mandato.  

Il Premier sarà nominato dal Presidente della Repubblica scelto da una lista di aspiranti premier ovvero una classifica redatta in base al loro miglior programma di Governo presentato - durante la campagna elettorale -  su un apposito sito istituzionale. A vagliare questi elaborati sarà una apposita commissione di tecnici composta da esperti istituzionali e professori di diritto costituzionale.               





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